Alle pendici dell’Etna nei terreni agricoli del Parco Naturale, un tempo erano coltivate mele, pere e ciliegie, in consociazione tra loro e con altre piante tipiche delle aree montuose mediterranee. Ad oggi la coltivazione di mele dell’Etna rappresenta la più antica produzione del mediterraneo.
Gli agricoltori seguivano le stagionalità e diversificavano la coltivazione dei frutti antichi iniziando con la raccolta delle ciliegie, proseguendo con le pere e finendo con le mele. Proprio le antiche varietà di melo hanno rappresentato fino agli anni ‘70 la più forte e radicata biodiversità pomologica dell’Etna, con una ventina di varietà più o meno diffuse.
Mele dell’Etna, varietà e gusto
Le più apprezzate sono da sempre quattro:
- la cola, bianca e lentigginosa con un sapore leggermente acidulo, la più conosciuta, il cui nome sembra legato ai primi impianti che si trovavano nelle vicinanze del convento di San Nicola a Nicolosi;
- la gelato, dolcissima e dal colore paglierino;
- la gelato cola, con caratteristiche intermedie tra le prime due, quasi a simularne una mescolanza genetica;
- la cirino (oggi rarissima), piccola mela con un buccia cerulea e venature rossastre diffuse. A partire da quegli anni, le antiche varietà sono state progressivamente sostituite da Golden e Red Delicious, molto più produttive e apprezzate dal mercato di quel tempo.
Con il passare degli anni, l’introduzione di nuove varietà è stata sempre più insistente soprattutto con cultivar internazionali. Inoltre, anche il territorio etneo è stato coinvolto nella crisi generale della melicoltura europea con una progressiva riduzione di importanza del comparto.
Coltivazione delle mele dell’etna
Oggi solo pochi coltivatori continuano a preservare le antiche varietà di mele dell’Etna, coltivandole in asciutta e nel rispetto del territorio, tra gli 800 e i 1500 metri di altitudine, nel Parco dell’Etna. Le produzioni non superano le poche centinaia di quintali, sono quasi interamente vendute nei mercati locali. Le mele dell’Etna sono oggi per la loro rarità presidio Slow Food, le varietà più antiche sono oggi poco coltivate e per questa ragione Slow food ne tutela la produzione per permettere agli antichi terreni montuosi di riprenderne la coltivazione.
La produzione delle mele dell’Etna avviene secondo tecniche tradizionali, anche perché l’inclinazione del terreno è tale da non consentire l’agevole impiego di macchine agricole. La raccolta ha luogo tra la fine del mese di settembre e l’inizio di novembre, ovvero quando la maturazione della mela è quasi del tutto completata.
Il trasporto delle mele siciliane, poi, è davvero suggestivo: esso, infatti, viene ancora effettuato a spalla con i cosiddetti panara, ovvero dei canestri dove vengono raccolte le mele dell’Etna. Successivamente, esse vengono collocate in depositi denominati fruttai, dove gli agricoltori le accatastano in attesa che abbia termine la fase di maturazione.
Proprietà e benefici delle mele dell’Etna
Le mele dell’Etna sono un prodotto genuino che trae dal territorio le sue proprietà organolettiche, grazie al suolo lavico in cui crescono gli alberi e l’azione del vento che arriva dallo Ionio: il frutto è ricco di sostanze minerali, vitamine ed è ipocalorico.
Oltre a essere consumate fresche, con le mele dell’Etna – soprattutto gelato cola – si realizzano in particolare composte e confetture artigianali, da abbinare a formaggi stagionati così come a pane o fette biscottate, o come farciture di torte e biscotti.
Come la Confettura di Mele Cola con Miele Millefiori e Vaniglia, rigorosamente artigianale e senza glutine. La croccantezza della mela siciliana, unita alla cremosità del Millefiori e il sapore caratteristico della vaniglia, conferiscono alla ricetta un sapore a cui è difficile rinunciare. Racilia tiene molto come azienda alla produzione di prodotti che esaltino al massimo i prodotti della tradizione siciliana con un gusto autentico e un attenzione particolare agli abbinamenti.