La passata di pomodoro è un cult della tradizione italiana, ma è anche parte della vita sociale delle famiglie del Bel paese, soprattutto nel meridione.
È possibile dire che è stato il primo social, anzi molto più che social: è il momento della convivialità in famiglia e, a volte, anche con i vicini di casa e gli amici di lunga data. Come ogni evento importante, avviene sempre a casa dei nonni, testimoni viventi della tradizione della salsa fatta in casa.
La tradizione siciliana
La tradizione della passata di pomodoro fatta in casa appartiene a tutto il territorio italiano, ma ogni regione la vive in modo diverso. In Sicilia, ad esempio, si fanno “i buttigghi” o “a buttigghiata“, cioè le bottiglie di salsa. Si tratta di un’arte che viene dal cuore e che nasce con la raccolta delle bottiglie di vetro durante tutto l’anno.
Quando i pomodori sono adagiati sui teli significa che si è pronti per cominciare; ed ecco che vengono lavati, tagliati e messi a cuocere dentro dei pentoloni in acciaio o alluminio. La cottura va avanti per ore, mentre si preparano le bottiglie che dovranno contenere la passata. A cottura avvenuta, i pomodori sono lavorati con il passapomodoro e la salsa ottenuta viene conservata dentro bottiglie o barattoli. Prima di chiudere le bottiglie, viene inserita una foglia di alloro o basilico. Le bottiglie sono poi riposte dentro i pentoloni, utilizzando dei fagottini di stoffa per evitare che si tocchino durante la cottura. La passata è così portata ad ebollizione per sigillare completamente barattoli e bottiglie.
La bellezza della tradizione della passata fatta in casa è da racchiudere nella sua convivialità. Durante la preparazione, tutti i presenti condividono il lavoro, ma anche la spensieratezza di una giornata insieme. Le donne, soprattutto le più grandi, si occupano della cottura del pomodoro con grande attenzione. Gli uomini, invece, passano i pomodori cotti e imbottigliano la salsa con grande maestria. Le urla festose dei bambini riempiono il cuore e concludono la giornata.
Passata di pomodoro: come la raccontano i media
Nei media contemporanei, dal cinema alla tv, la passata di pomodoro è celebrata con richiami di varia natura.
In passato, hanno decantato la bontà di questo prodotto persone illustri del cinema e del teatro nostrano. Totò in “Miseria e Nobiltà” si fionda con grande gioia su un piatto da portata pieno di bucatini al pomodoro. Anche Eduardo De Filippo celebra questo prodotto, con la scena del pranzo domenicale, nella sua commedia “Sabato, Domenica e Lunedì“.
Nella serie tv “Màkari” trasmessa dalla RAI, la produzione della passata di pomodoro tradizionale è presentata con accuratezza. All’inizio della terza puntata della prima stagione, Claudio Gioè è ripreso durante la preparazione della salsa secondo la tradizione siciliana. A fagli compagnia il personaggio interpretato da Domenico Centamore, dedito all’imbottigliamento.
Anche all’estero, la passata di pomodoro è parte di momenti celebrativi rinominati. In “Mangia, Prega, Ama”, Julia Roberts viaggia per ritrovare se stessa e fa tappa in Italia, luogo in cui la cultura del mangiare è un arte e un’emozione. Assaggia così un boccone di un vero piatto di spaghetti con la passata di pomodoro e cade in una sorta di catarsi. Quel momento rappresenta un vero e proprio inno alla passata di pomodoro e al cibo italiano.
Ecco cosa rappresenta la passata di pomodoro e la sua tradizione. Non è la semplice preparazione asettica di un prodotto; è l’amore verso una terra ricca di tesori e verso le persone che la vivono e ne gioiscono.